LYRIC

(scena quarta)
A corte
Sfinito e sgomento, Pauro con le vesti ormai logore e pregno di odori intensi, sfila legato in mezzo ad un esercito di rane, fino al trono di Gebbia, suscitando bizzarri interessi morbosi nel popolo dello stagno.
Una guardia(recitativo)
Non muoverti, fermo! Sua Maest? Vuole vederti.
Cantastorie
Lenti muove I passi la regina,
Storti, senza grazia di lumaca.
Annaspando, al fungo si avvicina.
Siede al trono del suo regno.
Roca la sua voce dice:
Gebbia
Sudditi! Felici siate,
Questo? Il regno delle rane

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